ll Libro di Giuditta (greco Ιουδίθ, iudíth; latino Iudith) è un testo contenuto nella Bibbia cristiana cattolica. È composto da 16 capitoli che descrivono la storia dell’ebrea Giuditta. È ambientato al tempo di Nabucodonosor (605-562 a.C.),“re degli Assiri”.

Giuditta, eroina del popolo ebraico, liberò la sua città assediata dagli Assiri. Della sua bellezza si invaghì il generale assiro Oloferne, il quale la trattenne con sè ad un banchetto credendo di poterla possedere. Vistolo ubriaco, Giuditta gli tagliò la testa con la sua stessa spada e poi ritornò a Gerusalemme. Gli Assiri, trovato morto il loro condottiero, furono presi dal panico e messi in fuga.

Nel corso della storia (anche dell’arte) Giuditta è cambiata, ha indossato volti diversi, raccontato storie diverse, è stata un potente schermo di proiezione dei rapporti uomo-donna, delle diverse società nella quale, ad esempio i pittori che l’hanno raffigurata, si trovavano.  Forse perché, proprio Giuditta, usurpa un ruolo tipicamente maschile, quello dell’eroe che salva il suo popolo.

Giuditta non è la principessa salvata ma è lei la salvatrice. Per tutto questo e forse per altro ancora, Giuditta viene ripetutamente risignificata in un processo che ha reso la sua storia eternamente attuale.

Che cosa ci può dire, di altro, ancora oggi questa donna?

Nell’ambito del Ciclo “Donna che i(eri)… donna che sei” proposto da Cooperativa Butterfly insieme al Gruppo Donne e Bibbia, in questa conferenza, accompagnata da una descrizione di un’opera d’arte da parte di Federica Giazzi, la biblista Silvia Zanconato ci aiuterà a capire ancor più questa figura biblica.

Silvia Zanconato, originaria della provincia di Ferrara, ha vissuto a lungo a Roma dove ho insegnato per diversi anni religione in un liceo classico e Bibbia presso il centro di teologia per laici dell’Università Lateranense. Ha studiato alla Gregoriana, al Biblico, alla Hebrew University di Gerusalemme e alla Sapienza. Fa parte del Direttivo del CTI Coordinamento Teologhe Italiane.