Cinema
Torneranno i prati - Ermanno Olmi (2014)
Cinema al cuore - Prospettiva Olmi al Filmfestival del Garda
Descrizione
A precedere la proiezione incontro con Emanuela Martini, direttrice di Cineforum Rivista, e Maurizio Zaccaro, regista, sceneggiatore e scrittore.
Sinossi
Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata. Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore, in attesa che, finite le ostilità, possano infine tornare i prati. Tutto ciò che qui si narra è realmente accaduto. E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.
L’understatement caratterizza la recitazione di attori dal volto anonimo a esclusione di Claudio Santamaria, il commento musicale calibratissimo ed essenziale di Paolo Fresu, la magistrale fotografia di Fabio Olmi, con il colore che implode in un bianco e nero più “morale” che suggestivo, segno di uno sguardo che rifiuta pregiudizialmente ogni leziosità filologica. Il suo pudore espressivo, una compattezza che si esprime anche nell’impeccabile scelta dei tempi fanno risaltare l’orrore per contrasto più di qualsiasi urlo, perorazione o proclama. Alberto Farassino sosteneva che il cinema di Olmi racconta quasi sempre la stessa cosa, cioè un passaggio d’epoca colto attraverso i mutamenti della cultura materiale. Ci sembra che la considerazione possa valere anche per Torneranno i prati, che dello spazio angusto di una trincea riesce a fare microcosmo di provenienze geografiche e sociali, anime e destini, luogo e momento di svolta per un’intera nazione. Se con La grande guerra (1959) Monicelli riusciva – scandalosamente, per i tempi – a contaminare l’enormità della tragedia con i modi della commedia, il regista bergamasco ne coglie l’essenza sul piano della dignità umana ferita ma anche della dolorosa costruzione di una koiné, chiudendo più di cinquant’anni dopo il cerchio di un dittico da consegnare alla storia della Settima arte.
(Paolo Vecchi, La paura e la neve, «Cineforum» n. 540, dicembre 2014)
Maggiori informazioni al seguente link:
L’evento fa parte della rassegna:
Organizzatori
Organizzato da:
FIC - Federazione Italiana Cineforum
In collaborazione con:
Filmfestival del Garda
Credits
Claudio Santamaria (il Maggiore)
Alessandro Sperduti (il Tenente)
Francesco Formichetti (il Capitano)
Andrea Di Maria (il conducente del mulo)
Camillo Grassi (l'attendente)
Luoghi
Fondazione Raffaele Cominelli - via Padre Francesco Santabona 9, San Felice del Benaco, 25010
Mail: info@cineforum-fic.com, direzione@filmfestivaldelgarda.com
Tel.: +39 370 3625936; +39 3403913110
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Lingua
Italiano
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QUANDO
02 giugno, ore 11:30
Durata: 1,54 h
Scopri di più
DOVE
Fondazione Raffaele Cominelli - via Padre Francesco Santabona 9, San Felice del Benaco, 25010
PREZZO
Intero: 3,50€
Prenotazione non richiesta