Progetto BGBS2023

Progetto BGBS2023
La genesi del progetto: rinascere dalla cultura
Il progetto Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è nato come segno di speranza, orgoglio e rilancio. Un necessario momento di bellezza dopo la drammatica esperienza pandemica. Una forte volontà dei Sindaci dei due Comuni, insieme a tutte le Istituzioni dei rispettivi territori, abbracciata dal resto del Paese. Un progetto di altissimo profilo per indicare le possibili risposte alle grandi sfide del nostro tempo , che Bergamo e Brescia hanno individuato e sviluppato attingendo da una comune linfa culturale. Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è la testimonianza di una possibile rinascita attraverso la scelta consapevole della cultura, come elemento centrale per la formazione civile, la creazione delle competenze, il lavoro e la tenuta sociale ed economica.
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Una scelta senza precedenti
La nomina di Bergamo e Brescia a Capitale Italiana della Cultura 2023, avvenuta nel luglio del 2020, è nata dalla scelta del Governo italiano di rispondere in modo positivo a una proposta avanzata dalle due città. Un riconoscimento alla loro storia, al patrimonio artistico e culturale e alla capacità di rigenerarsi, di proiettarsi fattivamente in un presente fatto di costruzione, di lavoro, di solidarietà e di innovazione.
Per la prima volta, da quando il titolo Capitale Italiana della Cultura è stato istituito, due città, ritrovate unite nella volontà di «Crescere Insieme», danno vita a una sola Capitale. Una città unica che non si limita alla semplice somma algebrica delle due produzioni culturali, ma lancia un’immagine di spazio urbano “possibile e futuro” che può unificare la propria straordinaria capacità manifatturiera, la tradizionale capacità e disciplina di lavoro, la vocazione imprenditoriale, ma anche reti di solidarietà e patrimoni culturali di rilevanza unica su scala internazionale, scambiandosi buone pratiche, trovando sinergie, accelerando processi e condividendo conoscenza.
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Tracciare i percorsi: il Dossier
Il disegno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 si è composto progressivamente attraverso un processo di «progettazione partecipata» in cui, oltre agli Assessorati alla Cultura, sono stati coinvolti il mondo delle Università, delle imprese e dell’artigianato, della salute e del terzo settore, della scuola e del turismo, dell’associazionismo e delle imprese creative, dell’enogastronomia.
L’esito è rappresentato da “Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023: La città illuminata”, presentato a Milano all’inizio del 2022. Un Dossier realizzato grazie alla decisiva collaborazione tra le due città e in particolare degli Assessorati alla Cultura, che hanno condiviso con passione e decisione – e con il pieno appoggio dei sindaci di Bergamo e Brescia – la visione di una progettazione culturale capace di andare oltre i confini tradizionali per integrarsi a temi di welfare, di sostenibilità, di innovazione. Il Dossier è stato realizzato con il supporto del Centro di Ricerca ASK – Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e grazie al sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023.
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Le aree tematiche del progetto
Il tema portante del progetto, “La città illuminata”, intenzionalmente singolare e non plurale, è una prima testimonianza della decisione che Bergamo e Brescia hanno preso nel progettare assieme questo anno speciale.
Le due città, le istituzioni culturali, le associazioni, la società civile hanno attinto alle radici comuni, vedendo emergere espressioni artistiche inaspettate, dando merito reciproco a patrimoni culturali di straordinaria rilevanza su cui costruire gli appuntamenti annuali. Cultura è e sarà l’occasione per crescere insieme, per testimoniare la tradizione di lavoro, di solidarietà, di innovazione industriale in un territorio dalla bellezza inaspettata, tutto da scoprire.
Il lavoro di produzione del Dossier ha portato all’identificazione di quattro aree tematiche per l’attivazione di iniziative ed eventi.
La città dei tesori nascosti
È l’area che enfatizza il senso della scoperta, del nuovo e dello stupore nel rapporto con il patrimonio culturale. È quindi l’area che vuole valorizzare non solo i monumenti storici e i complessi archeologici che hanno dato vita agli attuali assetti dei centri storici ma anche i percorsi che “escono” dalle città per costituire un patrimonio paesaggistico congiunto.
La città natura
È l’area che si fa carico del ripensamento e della riprogettazione del rapporto dei singoli, delle collettività e delle imprese con le risorse naturali, ridisegnando le relazioni tra modalità insediative, forme di consumo, sistemi di trasporto, attività produttive urbane e risorse ambientali in chiave sostenibile.
La città che inventa
È l’insieme delle progettualità che vede protagoniste le imprese e le loro Associazioni di rappresentanza, le Camere di Commercio, le Università, le istituzioni di formazione tecnica, che assieme alle istituzioni artistiche e culturali qualificano il territorio come capace di valorizzare i talenti e le migliori pratiche di innovazione per costruire il proprio futuro.
La cultura come cura
È l’area più strettamente legata alla risposta progettuale derivata dalla drammatica esperienza della pandemia. Un’esperienza che ha amplificato le fragilità strutturali e portato la questione della cura al centro del dibattito a livello nazionale ed europeo. La cultura è emersa come strumento di prevenzione e socializzazione, che influenza il benessere delle persone, attraverso processi di inclusione e accoglienza per la costruzione di relazioni di comunità.
Oltre il 2023
Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è una piattaforma di eventi e iniziative di straordinaria attrattività per il turista, che porta le due città in una posizione di riferimento sulla mappa della “cultura europea”.
Il progetto è infatti il primo grande esperimento di politica culturale, su scala nazionale, diretto a sostenere la crescita di un territorio guardando al suo sviluppo economico, industriale e sociale. Un progetto che va oltre l’anno della manifestazione per costruire le condizioni di un nuovo futuro per le comunità territoriali e l’Italia. Le due città sono unite da una comune visione che è alla base del concept della Città Illuminata: la cultura è strumento inclusivo e di potenziamento per rilanciare e rigenerare le comunità. Una potenzialità intesa in senso più ampio di quanto di solito rappresentato e che fornisce una chiara direzione per lo sviluppo di iniziative e politiche in grado di favorire nuovi modi di pensare e un cambiamento positivo nelle modalità di convivenza e collaborazione.
Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 sarà per tutti, visitatori italiani e stranieri, un cantiere aperto dedicato alla connessione tra politiche culturali, pratiche artistiche, innovazioni sociali, innovazioni tecnologiche: sarà attivato con progetti tesi alla generazione di visioni condivise, di forze sociali, di un’attivazione collettiva.
Le figure chiave
Laura Castelletti – Sindaca di Brescia
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Nata a Brescia nel 1962, è sposata con un medico geriatra e ha due figlie, Margherita e Caterina.
Tecnico di laboratorio chimico biologico, fino al 1992 ha lavorato presso l’Istituto di Farmacologia della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia.
Eletta consigliere comunale nel 1991 è stata rieletta nel 1998, diventando Presidente del Consiglio Comunale, carica che ha ricoperto fino al marzo 2008. Nell’aprile 2008 è stata eletta consigliere nella lista “Laura Castelletti Sindaco”.
Attiva in politica sin da giovanissima, ha dato vita con un gruppo di amiche e amici all’Associazione Brescia per Passione. Dal 2013 al 2018 è stata Vicesindaco di Brescia con deleghe alle attività culturali, sistema museale e bibliotecario urbano, promozione turistica della città e gemellaggi, innovazione e smart city, carica e deleghe che le sono state riconfermate dal Sindaco Emilio Del Bono nel 2018.
Conosce ogni angolo di Brescia e tutta la sua Provincia, che ha percorso a piedi sin da ragazzina con gli scout e, in tempi più recenti, con la sua Vespa.
Frequenta con interesse e curiosità tutto l’ambiente artistico, culturale e creativo della città, soprattutto quello dei giovani ed emergenti. Adora la musica, tutta. E resterà per sempre una scout.
Giorgio Gori – Sindaco di Bergamo
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Nato a Bergamo nel marzo del 1960, si laurea in architettura con indirizzo urbanistico al Politecnico di Milano. Inizia a lavorare presto come giornalista in diverse redazioni locali della sua città e nel 1984 approda a Rete 4 (allora Mondadori), lavorando poi per anni nelle reti Fininvest/Mediaset e arrivando a dirigere anche Canale 5 e Italia 1. Nel 2001 fonda la casa di produzione televisiva Magnolia, di cui è stato Amministratore Delegato fino al 2011. Eletto sindaco di Bergamo nel 2014 e riconfermato nel 2019, il suo doppio mandato, segnato nel 2020 dalla tragedia della pandemia, è caratterizzato da una profonda trasformazione della città, attraverso la rigenerazione di molte aree dismesse, la riduzione del consumo di suolo e l’ampliamento degli spazi verdi, la riqualificazione di numerosi ambiti ed edifici di pregio, interventi sulle infrastrutture, sul sistema viario e sui quartieri della periferia. La sua amministrazione ha realizzato anche una complessiva modernizzazione dei servizi all’insegna della prossimità, in collaborazione con il terzo settore e con la partecipazione attiva dei cittadini. Centrale anche la politica di valorizzazione della città, che ha visto il riconoscimento delle Mura veneziane nel patrimonio Unesco (2017), il riconoscimento come Città Creativa Unesco per la Gastronomia (2019), quello come Capitale Italiana del Volontariato nel 2022 e il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2023 insieme a Brescia. In questi anni la città ha tenuto a battesimo nuovi Festival e manifestazioni di grande richiamo. Grande attenzione, infine, è stata dedicata alle istituzioni e ai luoghi della Cultura, con la riapertura e il riallestimento dell’Accademia Carrara, il completo restauro del Teatro Donizetti, il rinnovamento del Museo Archeologico e del Museo di Scienze Naturali, fino all’apertura del nuovo Museo della Fotografia e del Museo del ‘900.
Nel 2021 il recupero del Monastero di Astino e della Valle circostante ha vinto il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
Emilio Del Bono – Sindaco di Brescia fino a marzo 2023
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Dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano, ha svolto attività come libero professionista e docente in materia di sicurezza sul lavoro. In parallelo, ha iniziato a dedicarsi alla politica. Nel 1996, a 31 anni, viene eletto come deputato fra le fila dell’Ulivo: sarà uno dei più giovani della XIII Legislatura. Resterà in Parlamento fino al 2008 ricoprendo vari incarichi, fra cui quello di relatore della riforma del Welfare. Nel 2008 Del Bono torna a Brescia dove vince le elezioni amministrative del 2013. Già nel primo mandato il tema ambientale e la rigenerazione urbana sono al centro dell’azione amministrativa. Nel 2018 si candida per il secondo mandato e viene riconfermato al primo turno. Anche la seconda amministrazione Del Bono pone al centro la salvaguardia ambientale e la rigenerazione della città, a cui si affianca però anche una decisa ripresa dei temi culturali. Emilio Del Bono è anche vicepresidente dell’Anci nazionale con delega ai Servizi pubblici locali.
Nadia Ghisalberti – Assessora alla Cultura di Bergamo
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Nadia Ghisalberti è nata a Bergamo il 15 febbraio 1958; è sposata con Giuseppe Remuzzi e ha tre figli Wara, Carlos e Livio. È laureata in Scienza Biologiche. Docente di biologia e chimica dal 1985 al 2000 al Liceo Secco Suardo e al Liceo Linguistico Giovanni Falcone. Presidente degli Amici del Museo Archeologico dal 2005 al 2014. Presidente della Fondazione Donizetti dal 2014 al 2019. Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Bergamo nella Storia dal 2014, Ghisalberti è stata eletta in Consiglio comunale nella Lista Civica Bruni nel 2008, capogruppo di Patto Civico dal 2012 al 2014, è Assessore alla Cultura nella Giunta Gori dal 2014 a oggi.
Cos’è la Capitale Italiana della Cultura
L’iniziativa Capitale Italiana della Cultura è stata istituita nel 2014 e ha tra gli obiettivi quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura è conferito per la durata di un anno, la nomina del 2022 è stata assegnata a Procida, mentre il 2024 sarà l’anno di Pesaro.
È possibile consultare tutte le informazioni sul progetto Capitale Italiana della Cultura sul portale dedicato.